Paese che vai, usanza che trovi. Vale anche per il Natale che è una festa uguale per tutti nella forma, ma molto diversa nella sostanza. In ogni regine italiane infatti ci sono tradizioni sia folcloristiche che culinarie, da rispettare. Partiamo dalle tradizioni natalizie al Nord che parlano molto di colui, ma non solo.

Il Piemonte è in prima fila per le tradizioni natalizie al Nord. Una delle più diffuse è quella delle

sacre rappresentazioni che in questo caso diventano presepi viventi nelle quali in molte zone della regione appare ‘Gelindo’, il pastore che che nella notte di Natale guida i suoi colleghi verso la chiesa nella quale si raduneranno i figuranti.

Ma cosa c’è nel menu natalizio piemontese tradizionale per Natale? acciughe al verde, peperoni in bagna cauda (una salsa a base di olio, aglio e acciughe), insalata di carne cruda, agnolotti al plin con sugo d’arrosto, bollito misto con diverse salse chiamate ‘bagnetti’, torrone.

Le tradizioni natalizie al Nord significano anzitutto panettone, il dolce tipico che poi asi è allargato a tutto il resto d’Italia e che risalirebbe al XIII secolo. Un pane arricchito di uova, burro, zucchero, frutta candita e uvetta come è ancora oggi. A Milano sono tipici i mercatini che cominciano già l’8 dicembre, festa del Santo Patrono, da qualche anno in Piazza Castello. Ma in tutta la regione ci sono mercatini da visitar. E in tavola? Cappone in brodo e ripieno, tortellini, panettone e sbrisolona.

Dai presepi viventi alle Messe di Mezzanotte

Il Trentino da diversi anni è diventato una delle regioni in prima fila sotto le feste. Perché da quelle parti le tradizioni natalizie al Nord significano soprattutto mercatini. Un’usanza che ricalca quelle della vicina Austria e della Germania, soprattutto nella zona dell’Alto Adige, da Bolzano ai paesi più piccoli: una serie di bancarelle con prodotti tipici, sia culinari che manufatti. Nel menù delle feste ci sono i canederli (polpette a base di pane raffermo, speck e altri salumi, farina, uova, latte e brodo), gli strangolapreti, il capriolo e lo strüdel.

In Friuli, grazie alle contaminazioni con i Paesi del Centro Europa, ci sono molte rappresentazioni sacre dei presepi. A tavola invece zuppa di rape e cotechino con polenta, trippa con sugo e formaggio, cappone e castagnole. La Valle d’Aosta è tipica per i presepi viventi e le Messe di mezzanotte che si concludono con panettone, cioccolata calda e vin brulé.