Purtroppo, solo negli ultimi tempi è balzata agli occhi una situazione che, in realtà, persiste da diversi anni: una grande fragilità delle infrastrutture italiane. In altre parole, crollano ponti, viadotti e infrastrutture di ogni tipo. Quelle che hanno la fortuna di resistere, purtroppo, non lo faranno ancora a lungo se non si prendono immediati provvedimenti. Al netto di polemiche sulla obsolescenza, mancata manutenzione e inadeguata pianificazione, bisogna affrontare la situazione così com’è e mettere in conto azioni riparatrici. All’interno di questo tema, bisognerebbe spendere qualche parola in più anche sulla realizzazione di nuove opere che però spesso subiscono dei ritardi mostruosi, con cantieri aperti da decenni ma forse sarebbe meglio farlo un’altra volta.
Materiali scadenti
La fragilità della rete di infrastrutture dell’Italia deriva da diversi fattori. Si può iniziare parlando della fragilità intrinseca del manufatto poiché realizzato a basso costo in economia utilizzando materiali spesso scadenti che non vincono la prova del tempo, anzi. In passato molte infrastrutture sono state realizzate con poca lungimiranza senza investire nella ricerca dei materiali migliori provocando quella che oggi è una situazione che desta giustamente molta preoccupazione.
Mancata manutenzione
A questo si aggiunge una manutenzione mancata poiché nel tempo non sono state previste adeguate opere per modernizzare ed evitare il degradamento dei materiali e quindi il crollo. Grazie ai fondi europei, per fortuna, in diverse situazioni sono state avviati interventi di ammodernamento anche con tecnologie Scan 3D che aiutano a individuare eventuali debolezze strutturali.
Fragilità territoriale
Non è finita qua perché la fragilità delle infrastrutture come ponti e viadotti è legata anche al territorio in sé. Sfortunatamente, l’Italia presenta un territorio fragile particolarmente soggetto a dissesto idrogeologico. Molte infrastrutture sono localizzate in aree che presentano un alto rischio ambientale perché in prossimità di pendii instabili oppure coste in erosione.
Abusivismo
A concludere il quadro che spiega come mai in Italia le infrastrutture siano così ad alto rischio, esiste purtroppo una situazione di abusivismo edilizio. Tante aree sono state cementificata eccessivamente e senza controllo, edificando in zone che invece andavano tutelate.